Empoli FC Client Story with Rocco Perrotta

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What is your position inside the club/team? What are your key responsibilities?

I’m the Head of Performance of Empoli FC from the Under-17 to the first team. I’ve been here for six years, I coordinate the various trainers in the different categories.

In professional football there is a tendency towards the usage of digital systems that support decisions with objective data. What has changed from the past in your area of knowledge? 

Fortunately, Empoli is a club that has always been attentive to innovations and investment in what is new, especially on a technological level, regarding the monitoring and planning of training sessions. In recent years, thanks to an effort made by the club itself, we have managed to structure these three teams (first team, Primavera and Under-17) by building cutting-edge actions. Control, monitoring and planning have been facilitated through the use of a single platform.

How important and what are the main advantages in centralising, analysing and conserving information in a unique platform instead of single technologies.

Rather than useful, I would say decisive, especially in the choice of strategies for the immediate future of training and in the interchanges between the various teams: often the Primavera boys came to the first team and we had everything under control on the training they had done and the level of performance expressed; the same happened when the Under-17s joined the Primavera, knowing the loads of the last training sessions carried out.

Players represent the club’s greatest asset. How do you utilise the information to manage the wellbeing of the team and reduce injury risks?

Wellbeing has been crucial, the daily use of this platform allows us to have a primary prevention of injuries, especially a smooth communication between the different areas. At the same time, it allows us to avoid certain drills that could be a source of risk for some individuals.

Communication and sharing information are crucial in daily work. Has the fact of using an intelligence system improved the communication processes between staff members and/or players and staff?

The use of this platform is almost a must for several reasons. The first is to make the athlete aware and to make him responsible: the athlete knows what he is going to do, what he has done and his current status; the second reason is to prevent information being lost between the various areas. All this favours a smoother and faster training schedule.

What’s the impact of technology on the performance of the players on the pitch?

Technology simply allows us to reduce errors. Mistakes will continue to be made, unfortunately, but there is certainly logic in the choice of training media and load distribution in both the short and long term. Technology cannot be everything but neither can it be abandoned or replaced by the human eye. In today’s football, with so many matches, reducing the number of errors becomes crucial.

How has technology impacted your daily work?

With the use of Iterpro we have been able to give a qualitative description of the exercises we propose: we are able to have a much smoother communication between the various areas, not only between the performance area and the technical area, but also between the management, to whom we can provide a much easier and more usable view of the effort to which the athletes are subjected.

What improvements in margins do you think technology can still bring to the sports industry, both in the daily work of the management team, staff and players’ performance?

I believe that for a club like Empoli, which makes the development of athletes the heart of its planning, there is great room for improvement on all the planning concerning young athletes, the monitoring of previous injuries, the prevention of all forms of injury and more detailed planning on the gaps that young athletes may present. Thus, being able to do targeted training towards the needs that the young athlete presents.

Rocco Perrotta, Head of Performance at Empoli FC

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Quale posizione ricopri nel club/federazione? Quali sono le tue principali mansioni?

Sono l’Head of Performance dell’Empoli FC dall’Under 17 fino alla prima squadra, sono qui da sei anni, mi occupo di coordinare i vari preparatori nelle diverse categorie.  

Nello sport professionistico si denota sempre più la tendenza nell’utilizzo di sistemi digitali che supportano le decisioni con dati oggettivi. Cosa è cambiato rispetto al passato nella tua area di competenza? Quali sono le sfide più grandi per un club ed un professionista che lavora nella tua area di competenza?

Per fortuna l’Empoli è un club che è sempre stato attento alle innovazioni e agli investimenti su quelle che sono le novità, soprattutto a livello tecnologico, per quanto riguarda il monitoraggio e la pianificazione degli allenamenti. Negli ultimi anni, grazie ad uno sforzo fatto dal club stesso, siamo riusciti a strutturare queste tre squadre (prima squadra, Primavera e Under 17) costruendo azioni all’avanguardia. Controllo, monitoraggio e pianificazione sono stati facilitati attraverso l’utilizzo di un’unica piattaforma.

Quanto è importante e quali sono i vantaggi nel centralizzare, analizzare e conservare le informazioni in un’unica piattaforma rispetto alle singole tecnologie?

Più che utile direi determinante soprattutto nella scelta delle strategie per il futuro immediato degli allenamenti e negli interscambi tra le varie squadre: spesso i ragazzi della Primavera venivano in prima squadra e avevamo tutto sotto controllo sugli allenamenti sostenuti ed il livello di performance espressa; lo stesso accadeva quando gli Under 17 si aggregavano in Primavera, sapendo i carichi degli ultimi allenamenti svolti.

I calciatori rappresentano l’asset più importante del club. Come utilizzate le informazioni per gestire il wellbeing della squadra e ridurre il rischio di infortunio?

Il Wellbeing è stato determinante, l’utilizzo quotidiano di questa piattaforma ci permette di avere una prevenzione primaria degli infortuni, soprattutto una comunicazione fluida tra le varie aree. Al tempo stesso ci consente di evitare alcune esercitazioni che possano rappresentare fonte di rischio per alcuni soggetti.

La comunicazione e la condivisione delle informazioni sono ormai cruciali nel lavoro quotidiano. L’utilizzo di un sistema di intelligence ha migliorato i processi di comunicazione sia tra membri dello staff che tra staff e giocatori?

L’utilizzo di questa piattaforma è quasi un obbligo per diversi motivi. Il primo è rendere consapevole l’atleta e responsabilizzarlo: l’atleta conosce quello che andrà a fare, quello che ha fatto e il suo stato attuale; il secondo motivo è evitare che si perdano notizie tra le varie aree. Tutto ciò favorisce una programmazione più fluida e veloce degli allenamenti. 

Qual è l’impatto diretto o indiretto della tecnologia sulle prestazioni dei giocatori in campo?

La tecnologia ci permette semplicemente di ridurre gli errori. Gli errori si continueranno a fare, purtroppo, ma di sicuro c’è una logica nelle scelte dei mezzi allenanti e nella distribuzione del carico sia nel breve che nel lungo termine. La tecnologia non può essere tutto ma non può neanche essere abbandonata o sostituita all’occhio umano. Nel calcio di oggi, con tante partite, per ridurre il numero di errori diventa determinante.  

Quale impatto ha avuto la tecnologia sul vostro lavoro quotidiano? C’è una funzionalità o caratteristica specifica della tecnologia che ha particolarmente cambiato il tuo modo di lavorare?

Con l’utilizzo di Iterpro siamo riusciti a dare una descrizione qualitativa delle esercitazioni che proponiamo: riusciamo ad avere una comunicazione molto più fluida tra le varie aree, non solo tra area performance ed area tecnica, ma anche tra i quadri dirigenziali ai quali possiamo fornire una visione molto più facile e fruibile dello sforzo a cui gli atleti sono sottoposti.

Quali margini di miglioramento pensi potrà ancora portare la tecnologia, sia nel lavoro quotidiano della direzione, dello staff e nelle performance in campo dei calciatori?

Credo che per una società come l’Empoli, che fa della valorizzazione degli atleti il cuore della sua progettualità, ci siano grandi margini di miglioramento su tutto il planning riguardante i giovani atleti, il monitoraggio di infortuni pregressi, la prevenzione di ogni forma di infortunio e la programmazione più dettagliata sulle lacune che possono presentare i giovani atleti. Quindi riuscire a fare allenamenti mirati verso le necessità che il giovane atleta presenta.

Rocco Perrotta, Head of Performance all’Empoli FC

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